Belgio 2014
DIARIO
Belgio, quattro giorni tra musica, birra, oceano e canali.
13 giugno 2014
Partenza da Torino per Bruxelles: la scusa è stata il concerto degli Elbow a Bruxelles di domani. Perché non unire un piccolo tour tra città, oceano, canali e fiumi di birra? Giammai. Infatti ci attacchiamo altri tre giorni e così sia. Atterriamo a Bruxelles e prendiamo l’auto in affitto. L’arrivo in città e la ricerca del B&B affittato sono abbastanza semplici. Il nostro host è un artista-scultore-fotografo davvero particolare e simpatico. La sua casa è un atelier d’arte magnifico e surreale: entriamo nel laboratorio e poi, scala su scala, saliamo fino al terzo piano, dove ci aspetta il nostro alloggio. Dire bello è dire poco (vedi foto nella galleria fotografica). Dall’appartamento c’è ancora una rampa di scale che porta sul tetto-giardino, con tanto di sdraio, prato e vista sulla città. Un sogno.
Ci sistemiamo e poi usciamo per un primo giro a zonzo per le vie di Bruxelles. Bella, viva. Ceniamo in un ristorante con dehor (incredibile ma fa abbastanza caldo) e poi una dormita nel letto sui tetti.
14 giugno 2014
Al mattino ci beviamo il caffè sul tetto giardino e poi passiamo quasi tutta la giornata a zonzo per la città. Qualsiasi città, solo camminata senza meta, regala angoli inaspettati e sorprese. Si respira l’aria che tira, ci si siede su una panchina o in un pub, si ascolta, si respira. E’ sempre bello.
Nel tardo pomeriggio ci muniamo di biglietti della metro, andata e ritorno, e raggiungiamo il palazzetto per il concerto. Sognati Elbow, arriviamo! Birra su birra arriva finalmente l’ora della musica! Il concerto è bellissimo e vola senza quasi accorgerci. All’uscita sfolliamo con le altre migliaia di fan e, sempre con la metro, torniamo nel quartiere di casa. Cerchiamo ancora di mangiare qualcosa vagando tra piazzette semideserte e locali con avventori ubriachi senza esito e poi a nanna. Domani si riparte.
15 giugno 2014
Colazione sui tetti come ieri e poi… partiamo! Ci dirigiamo verso Bruges con la macchina . Usciamo dalla città facilmente e percorriamo un po’ di chilometri sulle autostrade del Belgio, tra campagne verdi e sotto un incredibile e inaspettato cielo azzurro. Arriviamo alla mitica Bruges (per chi ha visto ed amato il film In Bruges) e ci piazziamo nel nostro B&B fuori città attaccato ad uno dei mille canali che attraversano il paese. La campagna belga con le mucche al pascolo e le barche che ti passano sotto le finestre in transito…
Dopo una doccia e un po’ di descanso riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso la cittadina. L’organizzazione è fantastica: ovunque parcheggi interrati e poi con un’ascensore spunti in pieno centro. Bruges sembra davvero una città delle fiabe. Non delude affatto le aspettative. Borghi antichi, canali, piazzette piccole e piazze maestose, torri, campanili, birra a fiumi! E che birra!
La nostra meraviglia nasce, come citato prima, anche dal fatto che abbiamo negli occhi le immagini del mitico film In Bruges per cui ci pare di riviverlo: e infatti ci andiamo a cercare i luoghi della storia noir che amiamo.
Decidiamo di riprendere la macchina e ci spariamo ancora un po’ di chilometri per visitare anche Gent, più grande e meno suggestiva di Bruges, ma comunque bella.
A fine giornata torniamo a Bruges, girovaghiamo ancora un po’, saliamo sul campanile per l’ora del “concerto” delle campane, ceniamo in un delizioso ristorante con una scofanata di cozze da paura, ribirriamo molteplici volte e poi ci ritiriamo in campagna, sui canali. Bonne nuit Bruges!
16 giugno 2014
Oggi è il giorno della partenza per il ritorno ma visto che l’aereo è nel tardo pomeriggio decidiamo di non sprecare la giornata e ci spingiamo a nord, sull’oceano. Destinazione Ostenda.
Anche qui arriviamo e parcheggiamo con facilità. Ci incamminiamo per l’incredibile, infinito, sterminato lungomare. C’è una iconografia che ritorna in queste strane cittadine vacanziere sull’oceano del nord Europa: palazzi e alberghi moderni sul mare, spiaggia infinita, cieli grigi, onde, bar e ristoranti. Brutto e bello insieme. Il finger food locale prevede cocktail di crostacei e pesci con salse strane serviti da baraccotti sulla spiaggia che bisogna consumare sotto una protezione per sfuggire dall’attacco di gabbiani grossi come delle aquile…
Facciamo passare mollemente il pomeriggio e poi riprendiamo la macchina: autostrada, aereoporto, in volo e si ritorna. Quattro giorni tra tra musica, birra, oceano e canali. Siamo soddisfatti.
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