Rwanda e Congo – Agosto 2014
Agosto 2014. Il viaggio programmato questo anno ci ha visti scegliere la meta partendo da un sogno di sempre: incontrare i gorilla di montagna. Nei mesi invernali abbiamo viaggiato sul web per cercare informazioni, notizie, consigli. E poi abbiamo deciso di fare il contrario.
Certo potevamo scegliere le strade più sicure, più facili e altrettanto valide per vivere questa esperienza organizzando il trek in territorio Rwandese o Ugandese ma dopo aver incrociato il sito del Virunga National Park abbiamo immediatamente capito che era importante andare in Congo. Nonostante tutto.
Per fortuna abbiamo ascoltato l’istinto e siamo stati premiati non solo dall’esperienza in sé, con gli splendidi e fieri gorilla di montagna e con la natura rigogliosa della foresta, ma anche da una esperienza umana e di vita che ci ha cambiati dentro. In soli quattro giorni.
Dopo dieci giorni a zonzo per il Rwanda, paese davvero meraviglioso in grande sviluppo che consigliamo a tutti, varchiamo a piedi la frontiera tra Gysengi e Goma ed entriamo in Congo.
Ci aspetta la jeep del parco, conosciamo Eric, il driver che ci porterà al Virunga. Le strade del Congo ci raccontano subito un’altra realtà. Polvere, buche, confusione, povertà, tensione, armi, esercito, camionette delle Nazioni Unite ovunque.
Passiamo dall’ufficio di Vianneh, che in Goma per il parco è stato l’ottimo tramite per l’organizzazione della nostra permanenza. Passiamo in periferia a prendere le due guardie armate del parco che ci devono scortare fino al Virunga ed usciamo dalla città.
Campi di lava nera e baracche, umanità in transito, colori, donne che trasportano pesi e bambini, uomini carichi di machete, fucili, zappe, fatiche…
Due ore di strada tra un check point dell’esercito ed un altro e siamo nel quartiere generale del parco, sempre tenuti in stretto contatto radio con i ranger. Su questa strada, ad aprile di quest’anno , hanno sparato in un’imboscata al direttore del Virunga, l’eccezionale Emmanuel De Merode, che per fortuna è sopravvissuto quasi miracolosamente alle ferite riportate ed è tornato immediatamente al comando dei ranger del parco.
Quattro giorni pieni al Virunga: il trek per incontrare i gorilla – la famiglia di Humba – il trek per incontrare una famiglia di scimpanzé, l’orphanage dei gorilla, l’incredibile esperienza con il team dei ranger che lavorano con i cani per contrastare il bracconaggio . Congohounds- Virunga National Park – , le sere davanti al fuoco con Francesca, ingegnere forestale italiana africana di vita, il giovane ingegnere spagnolo, il meccanico belga, il direttore del parco di Garamba, il pilota parigino del bimotore che l’ha portato fin qui, i ragazzi dello staff che gestiscono l’alloggiamento, il nostro incredibile driver Eric che ha saputo far passare una jeep su sentieri impossibili, le scimmie, gli uccelli, i fiori, i millepiedi, Alexis, il ranger che “J’aime beaucoup la forète”…..
Noi pensiamo che bisogna tornare. E torneremo. Per tutti: bisogna avere prima di tutto il coraggio di andare. Non è così difficile, davvero. Venire qui e sostenere quella parte di umanità che ci fa sentire fieri di essere uomini. Insieme alla foresta che abbraccia e protegge Humba.
Fate uno sforzo. Facciamo uno sforzo.
Sito ufficiale del Parco Nazionale del Virunga
Virunga – Documentario vincitore del Festival Cinema Ambiente 2014 – Torino
Qui il diario di viaggio completo qui la galleria fotografica, qui la Mappa e itinerario.
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