Su di noi
Aguaplano non è una agenzia di viaggi, ma piuttosto un invito a viaggiare con noi e, per voi, un aiuto a viaggiare.
Aguaplano vi aiuterà da qui in poi a scoprire percorsi editi e inediti, vi accompagnerà con info, suggerimenti, indirizzi, trucchi e suggestioni. Tutte le nostre esperienze raccolte sul campo son qui al vostro servizio. Quelle che mancano le aggiungeremo!
Aguaplano vuole raccontarvi i suoi viaggi, con parole ed immagini, e vorrebbe ricevere i vostri per uno scambio equo e condivisibile tra chi pensa che il Mondo sia da percorrere, conoscere, esplorare, raccontare.
Aguaplano è sempre aggiornato: curiosa per il Mondo con le sue scarpe e quando è a casa con la rete…
Con Aguaplano potrete sognare su viaggi altrui ma soprattutto ispirarvi per i vostri viaggi futuri e avere da noi tutte le informazioni raccolte in quasi vent’anni di cammino per il Pianeta.
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Noi ci siamo.
Stay Tuned!
Dove siamo stati
Abbiamo visitato 60 Paesi su 217. Siamo al 27.65%.
- Abbiamo vagato tra le rovine antiche di Machu Picchu prima del sorgere del sole
- Abbiamo visto l’alba del mondo a seimila metri d’altezza scalando con fatica la cima del Kilimanjaro e il suo gelo, in Tanzania
- Abbiamo percorso tutto il Rio delle Amazzoni in barca, dal Peru’ all’Oceano Atlantico. Con i battelli mercantili. Dormendo in amaca
- Abbiamo camminato sui sentieri della guerriglia nei boschi di El Salvador
- Abbiamo inseguito il canto dei lemuri Indri Indri nelle foreste del Madagascar
- Siamo stati sulle tombe dell’eccidio a Kigali, Rwanda. Abbiamo posato una rosa sulla pietra
- Abbiamo incontrato i gorilla di montagna in Congo affrontando un trekking di oltre sei ore tra insetti informi e formiche assassine infilate nei pantaloni
- Abbiamo camminato per l’antica città di Angkor Vat in Cambogia
- Abbiamo nuotato e giocato con i cuccioli di leone marino nel mare delle Galapagos
- Abbiamo volato su un aereo a due posti sopra le misteriose linee di Nazca, in Perù
- Abbiamo scalato le piramidi precolombiane di Chichen Itzá, Tulum, Teotihuacan, Palenque, Uxmal, Tikal…
- Ci siamo abbagliati al sole del Salar de Uyuni, a quattromila metri d’altezza, sulle Ande boliviane
- Abbiamo visto di notte, con luce infrarossa, le tartarughe marine giganti depositare le uova sulla costa oceanica del Tortuguero in Costarica
- Siamo saliti in cima al Pan de Azucar e al Corcovado a Rio de Janejro insieme a migliaia di turisti come noi. Con una teleferica da vertigini.
- Abbiamo camminato per sei ore intorno alla bocca di un preistorico vulcano spento alle Azzorre
- Abbiamo raggiunto l’isola di Lombok navigando dall’isola di Flores, Indonesia, con dodici ore di canoa a motore ridotto facendo la pipì tuffandoci in mare ogni due ore. La barca ci aspettava…
- Abbiamo visto con i nostri occhi i Big Five: leoni, leopardi, rinoceronti, elefanti, bufali
- Ci abbiamo aggiunto ippopotami, giraffe, antilopi, ghepardi, manguste, struzzi, coccodrilli…
- Abbiamo attraversato la Scozia in lungo e in largo: laghi, montagne, barche tra le isole, passing place su stradine a corsia unica invase dalle ginestre
- Abbiamo bevuto svariate birre a Londra al Telegraph Pub
- Abbiamo girato tutta l’Italia – nei limiti consentiti dalla legge – da nord a sud, da est a ovest: mari, monti, laghi, pianure, arte e cucina
- Abbiamo avvicinato a pochi metri le megattere e i loro sbuffi di acqua salina nell’oceano Atlantico davanti alle coste del Madagascar
- Abbiamo nuotato sopra un branco di squali toro nella Blue Hole del Belize
- Abbiamo aperto una nuova via tra le Alpi Italiane e Francesi con il CAI. Trasportando pali segnaletici, tasselli e vernici per segnare il sentiero
- Abbiamo attraversato in barca il lago Titicaca tra Perù e Bolivia, il lago più in quota del mondo. 3.812 mt sopra il livello del mare
- Abbiamo dormito sulle rive del lago Tanganika in Africa in un magazzino di un cantiere edile. Gli operai per sbaglio ci hanno chiusi dentro e abbiamo dovuto quasi sfondare la porta per uscire
- Abbiamo realmente sfondato la porta di una piccola agenzia che ci custodiva gli zaini e che aveva deciso di chiudere poco prima che il nostro bus partisse dimenticandosi di noi. Uyuni, Bolivia
- Abbiamo camminato su un ponte sospeso inquietante e traballante sopra la Cascata del Diablo in Ecuador
- Abbiamo percorso in un lungo trekking le montagne dell’Atlante in Marocco aiutati da un’asina di nome Caterina
- Abbiamo visto i varani di Komodo, in una delle tante tappe marittime, viaggiando in una barca affittata dai pescatori, dall’isola di Flores a Lombok, in Indonesia
- Abbiamo visto un cielo di stelle rovesciato a terra nella conca di La Paz in Bolivia. Non capivamo più dove era il sopra e il sotto. Anche per gli effetti dell’altitudine
- Abbiamo passato un bel tempo a giocare con i bambini di strada dell’associazione Omeobonbon, Antananarivo, Madagascar che ci chiamavano “mama” e “papa”
- Abbiamo salito l’orrenda scalinata monumentale di Dien Bien Phu, Vietnam, uno di noi due zoppicando, con una ustione di terzo grado sulla gamba destra. Rimpatriati uno su due in sedia a rotelle
- Abbiamo passato una serata davanti al fuoco in mezzo alla foresta del Virunga National Park, Congo, chiacchierando con il suo direttore Emmanuel De Merode, reduce da un attentato quasi mortale solo poche settimane prima
- Abbiamo visitato la casa e la tomba di Dylan Thomas in Galles
- Abbiamo nuotato, oltre al conosciuto mar mediterraneo, nel mar dei Caraibi, nell’Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano
- Abbiamo dormito sulla sabbia, sotto le stelle, nel deserto del Sahara. Sopra: le stelle lucenti nel nero assoluto. Accanto: dromedari puzzolenti
- Abbiamo visto i pedofili occidentali in azione in quasi ogni parte del mondo: sulle panchine del parco di Granada, Nicaragua – in un bar del centro ad Antananarivo, Madagascar – in un ristorante di Kuta, Bali… ovunque, in ogni fottuto continente…
- Abbiamo fumato una sigaretta in Africa, sul Kilimanjaro – extreme smoking – a 4.750 metri di altezza senza svenire
- Abbiamo viaggiato su un taxi a Jakarta che al posto dell’aria condizionata aveva nel vano cruscotto un blocco di ghiaccio secco e la ventola puntata sopra
- Abbiamo contratto la salmonella in una zona sperduta del Messico e la giardia in Nepal restando per tre giorni a vomitare e cagare acqua rispettivamente in una capanna in riva al mare e in una fetida stanza di Kathmandu…
- Ad oggi abbiamo letto una media di quattro libri al mese, visto sei film al mese, due serie-tv complete al mese… e non siamo ancora totalmente impazziti, anche se confondiamo continuamente trame e protagonisti…
- Abbiamo preso un treno dalla Malesia alla Thailandia, partito con otto ore di ritardo, scortati da militari armati a causa di conflitti alla frontiera
- Abbiamo scalato il monte Matavanu alle isole Samoa lasciando nel bosco una targa con il nostro nome. Thank you, Craterman
- Abbiamo viaggiato per ore con militari armati su una jeep che si addentrava nella foresta del Congo in rivolta
- Abbiamo esplorato a nuoto le barriere coralline dell’Indonesia, del Centro America, dell’arcipelago di Fiji e Samoa, dell’Africa
- Abbiamo disceso per quattro giorni in canoa e pagaia il fiume Tsiribina in Madagascar, dormendo in tenda sulle sue rive ogni sera
- Abbiamo visitato le tombe dei grandi del mondo di arte, scienza, letteratura, cinema, musica… le tombe di sconosciuti… nei cimiteri monumentali e in quelli di campagna sparsi per il mondo
- Abbiamo percorso gli ultimi venti chilometri della discesa dal Kilimanjaro, uno di noi due senza una scarpa. Abbiamo il certificato ufficiale del Parco e la calza incastonata di pietre e ghiaia a memoria
- Abbiamo dormito in tenda nei più grandi parchi africani della Tanzania con le iene che si aggiravano nel campo
- Abbiamo visto il sole alle dieci di sera guidando sempre più verso ovest sulle isole Ebridi Esterne in Scozia
- I nostri piedi e i nostri occhi hanno conosciuto di persona i seguenti vulcani: Etna, Vesuvio, Bromo e Kelimutu in Indonesia, Matavanu a Samoa, Pacaya in Guatemala, vulcani gemelli di Ometepe in Nicaragua., Volcan Cierro Negro alle Galapagos… ed altri che abbiamo già citato
- Ci siamo fatti portare a spasso da un cane randagio, come guida nel nulla, alle pendici del Volcan Cotopaxi – 5.872 mt – Ecuador, dove siamo siamo stati attaccati da un falco e lì abbiamo visto per la prima volta nella nostra vita un vero branco di cavalli selvaggi
- Abbiamo assistito in piazza a Quito all’incontro settimanale del Presidente Correa con i cittadini
- Tra le grandi megalopoli dell’ormai superato concetto di “terzo mondo” abbiamo camminato senza meta per le strade di Città del Messico, Jakarta, Hanoi, Casablanca, Ho Chi Min, La Paz, Lima, Guatemala City, San Salvador, Marrakech, Panama, Kuala Lumpur, Bangkok, Kigali, Dar el Salaam, Tangeri, San Jorge, Rio de Janeiro, Quito, Bogotà…
- Tra le grandi città europee abbiamo camminato senza meta per le strade di Parigi, Madrid, Londra, Roma, Amsterdam, Edimburgo, Napoli, Barcellona, Lisbona, Atene, Dublino…
- Abbiamo visitato praticamente tutte le distillerie di Whisky degne di questo nome della Scozia. Assaggiando
- Abbiamo camminato per le vie di Cusco, l’ombelico del mondo, e ascoltato musica andina, suonata da andini, sulle Ande, in un locale di Cusco scaldato da un camino. Andino
- Abbiamo attraversato in modo antico, via terra o via fiume, tutte le frontiere del Centro America (Guatemala-Belize-Honduras-El Salvador-Costarica-Panama), oltre a quelle tra Bolivia e Perù, tra Kenia e Tanzania, tra Perù, Colombia e Brasile, tra Malesia e Tahilandia…
- Abbiamo conosciuto le iguana di terra e di mare, le sule dai piedi azzurri, i cormorani, le tartarughe giganti di terra e mille altre specie animali camminando sul, e navigando attraverso, l’Arcipelago delle Isole Galapagos. Un tuffo nella preistoria
- Abbiamo rischiato l’infarto su un volo interno in Ecuador, da Guayaquil a Loja, che ha transitato sulle Ande come una libellula nella tempesta, con turbolenze e vuoti d’aria indescrivibili
- Abbiamo visto i fenicotteri rosa in uno dei luoghi mitici della loro migrazione: Laguna Colorada, lago vulcanico a 4278 metri, Bolivia
- Abbiamo visto live in concerto, tra Italia e Mondo, quasi tutti i più grandi della musica rock e pop e altro: da Roger Waters a Neil Young, da Paul Mc Cartney a Tom Waits, dagli U2 a Sting, dai Police a Joe Jackson, da Elvis Costello a Manu Chao, dagli Spandau Ballet ai Radiohead, da Bjork a Frank Zappa, dai Massimo Volume a Paolo Conte, dai Simple Minds a David Bowie, dai Dire Straits a Carmen Consoli, da Paul Weller a Dub FX, dagli Arctic Monkeys a Patti Smith, dagli Eels agli Elbow ai National… potremmo continuare senza tregua…
- Il concerto più bello che abbiamo visto ultimamente è quello dei Waterboys a Galway, in un sala da ballo antica e perfetta, stile anni ’50, sulla costa dell’agitato mare irlandese
- Siamo stati assaliti sulle spiagge di Zanzibar da un dromedario che cercava di addentarci i capelli cercando lo scalpo. Correvamo come Bolt…
- Abbiamo visitato un villaggio Masai con le capanne fatte di sterco anche se i capi tribù avevano il cellulare attaccato alla cintura, insieme al machete
- Abbiamo visto un servalo furtivo aggirarsi per la savana arida del cratere di N’goro N’goro, in uno dei parchi più belli dell’Africa
- Abbiamo cenato ascoltando una vecchia cantante di Fado al Barrio Alto di Lisbona
- Abbiamo masticato foglie di coca per contrastare l’altitudine a Potosì – Bolivia – a 4090 metri di altezza: la città del Cierro Rico, montagna-minera d’argento, dove nell’arco di tre secoli sono morte 8 milioni di persone. Un eccidio dimenticato dalla storia
- Abbiamo avuto un incontro fugace e magico in mare, nuotando, con un branco di timidi lamantini al largo dell’isola di Caye Caulker, Belize
- Abbiamo viaggiato su un treno a scartamento ridotto tra Tabora e Kigoma, Tanzania: 350 km in circa 12 ore
- Abbiamo visto le grandi navi passare avanti e indietro attraverso il Canale di Panama
- Abbiamo lasciato un ricordo sulla tomba di Yeats in Irlanda
- Abbiamo calpestato le pietre antiche di Yogyakarta, di Pompei e Segesta, delle Termopili e Delfi, di Micene ed Epidauro, di Sparta e Olimpia, di Angkor Vat…
Per tutti questi “abbiamo visto” potete leggere il diario dedicato o sfogliare le gallerie fotografiche sul sito.
Interrompiamo l’elenco, anche se potremmo continuare, perché amiamo guardare a quello che ancora non abbiamo fatto piuttosto che a quello che abbiamo dietro le spalle.
Al prossimo viaggio! Stay Tuned!
Aguaplano è:
Sigfrido Maina – Programmazione e Fotografie
Valeria Negro – Testi e Perseveranza
Ringraziamenti a
Chloe Heffernan – Traduzioni in Inglese
Phyllis Heydt – Alcune fotografie sul Kili
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…e inoltre a
IlMaasai Expeditions, Hidden Garden, Marcos Filardi, Rolf Deinzer, Melchi, la banda di Barcellona, tutti i taxisti, Sunday Kijug, Bryceson, Loth, Pray, Tio Antonio, Andry, Moussa, Evariste, Tony, Omeobonbon, Gabi, Pilar… Birre, Kava, Arak e simili, albe e tramonti, pullman e treni, strade e sentieri, tutti i gestori di guesthouses, capanne, bed and breakfast, garage, alberghi, bure, beach fales lungo la via per Cura ed Ispirazione.
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